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Alternanza scuola-lavoro a Marsala, studenti in tribunale per un processo simulato

Tribunale di Marsala

Un «processo simulato» è stato messo in scena, ieri, nell’aula «Paolo Borsellino» di Marsala, da studenti di scuole superiori di Marsala e Mazara del Vallo. L’iniziativa, realizzata nell’ambito di un progetto di "alternanza scuola-lavoro", è stata del Tribunale di Marsala, presieduto da Alessandra Camassa, che ha voluto coinvolgere le scuole per «far capire ai giovani come funziona, in concreto, la giustizia penale».

Contribuendo, così, alla formazione di «cittadini consapevoli e responsabili, nonché rispettosi di sé e degli altri». Le scuole che hanno aderito al progetto sono state i Licei «Pietro Ruggieri» (scientifico), «Giovanni XXIII-Cosentino» (classico e professionale) e «Pascasino» (Scienze umane e Linguistico), di Marsala, l’Istituto industriale «D’Altavilla-Accardi» di Mazara.

E ieri, dopo diversi mesi di «prove», coordinate da magistrati, avvocati e insegnanti, gli studenti/attori hanno indossato i panni di magistrati, pm, avvocati, testimoni e imputato per rappresentare un processo realmente celebrato alcuni anni fa. Quello che nell’aprile 2013 ha visto la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione, per concorso in tentato omicidio, del romeno Marian Ciubotaru.

Presente anche il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Fiorella Palumbo, che ha dichiarato: «Per i ragazzi il confronto con la giustizia è di grandissima rilevanza perché possano comprenderne il valore, l’importanza e l’utilità in un sistema sociale dove si rispettano le regole». «Non si è trattato di una rappresentazione teatrale - spiega il presidente del Tribunale di Marsala, Alessandra Camassa - ma di un progetto di apprendimento sul campo, legalità non formale ma sostanziale».

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