È una riserva terreste ma il suo mare non è protetto: perché nella riserva naturale orientata dello Zingaro, oasi incontaminata del Golfo di Castellammare, l’area marina non è mai stata istituita. Fatto evidente per i tanti che raggiungono le sue spettacoli calette: imbarcazioni che si avvicinano troppo alla costa fino a raggiungere pericolosamente i tanti che si tuffano nelle acque cristalline dello Zingaro. Senza contare continui rumori e cattivi odori di carburante e motori. Anche se un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Trapani limita le attività marittime e di pesca.
Da qualche giorno si è formato un comitato spontaneo di cittadini, che ha lanciato una petizione on-line sulla piattaforma change.org (www.change.org/p/ministero-dell-ambiente-riserva-marina-dello-zingaro): una mobilitazione per chiedere, lungo lo specchio acqueo antistante la riserva naturale dello Zingaro, l’istituzione di una Amp (area marina protetta). Un fatto non nuovo ma al quale la Regione non ha mai dato seguito. Già oltre venti anni fa, precisamente nel 1996, all’allora ministro all’Ambiente Edo Ronchi, vennero consegnate circa 15mila firme per avviare l’iter di istituzione dell’area marina protetta nello Zingaro. Fatto che però non è mai stato portato avanti.
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