Con liquido infiammabile (benzina) e un accendino, all’alba dell’8 dicembre 2015, avrebbe dato fuoco al portone d’ingresso dell’abitazione di un carabiniere Matteo Noto. Grazie, però, alle immagini registrate dal sistema di video-sorveglianza privata del militare, fu individuato e mandato sotto processo. Inevitabile, grazie alle immagini che hanno immortalato l’attentato incendiario, la condanna. Protagonista della vicenda è stato Ottavio Bono, 46 anni, nato a Cittadella, ma residente a Campobello di Mazara. Il giudice monocratico di Marsala Vito Marcello Saladino gli ha inflitto, con rito abbreviato, otto mesi di reclusione; il pm Raimonda Albertini aveva invocato un anno e due mesi, pur riconoscendo l’attenuante del «vizio parziale di mente».
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