TRAPANI. Neanche a cercarlo con le candele se ne trova uno. Se non fosse che della Polizia Municipale è rimasta la dicitura nella segnaletica interna del Comune, che non ci sono vigili urbani in paese non se ne accorgerebbe nessuno. A Vita, il piccolo centro del Trapanese tra Salemi e Calatafimi, la Polizia Municipale è un corpo che non c’è più. A febbraio del 2016 è andato in pensione l’ultimo vigile urbano in servizio e da allora non è stato più assunto nessuno. Di fatto dal 2016 alle dipendenze del Comune non c’è più un agente di Polizia municipale: la macchina è rimasta parcheggiata all’autoparco e la viabilità, tranne l’impegno dei carabinieri della locale stazione, è senza controllo. Sono scoperti i settori delicati dove in ogni comune si occupa la Polizia Municipale: dall’annona all’abusivismo. Una questione che si trascina da alcuni anni senza trovare soluzione, tiene a puntualizzare il sindaco Filippa Galifi. Il non aver potuto fare assunzioni è legato all’approvazione del bilancio: «Il piano delle assunzioni lo abbiamo abbozzato» spiega il sindaco. Ma lo strumento finanziario si sta preparando a rilento. Perché al Comune di Vita il settore economico-finanziario e l’area amministrativa sono senza dirigenti. Solo un esperto nominato dal sindaco si occupa di questi settori. «Eppure per il settore economico-finanziario abbiamo pubblicato un bando di mobilità al quale non ha partecipato nessuno» dice con amarezza il sindaco. L’Ufficio tecnico è retto da un esperto nominato dal sindaco e in quel settore c’è solo un dipendente di ruolo. L’assenza di vigili urbani è il segnale evidente di un Comune che soffre. Cinque dipendenti a tempo indeterminato, 29 precari e settori senza guida. «Ma io conosco realtà del Nord Italia che, più grandi della nostra, hanno pochissimi dipendenti e funzionano benissimo» dice il sindaco che, qualche giorno fa, ha incontrato nella sua stanza tutti i precari che sperano nella stabilizzazione. Intanto mancano i vigili urbani e alcuni servizi – anche di controllo dei divieti di sosta – vengono svolti dai carabinieri, «coi quali c’è un’ottima collaborazione» puntualizza il sindaco. In paese che i vigili urbani non ci sono più, sembra che nessuno se ne sia accorto: «Anche quando c’erano mica si vedevano molto» dice Salvatore Abate. Storia di quotidianità in un paese colpito dal terremoto del 1968, che soffre di un’emigrazione senza fine, dove i giovani scelgono di andar via e il Comune arranca: «In questi anni di sindacatura ho dovuto risanare debiti delle vecchie amministrazioni e contenziosi per circa 400 mila euro»spiega il sindaco. Il neppur un vigile tra le strade è saltato, comunque, all’occhio nei giorni della festa della Madonna di Tagliavia, quando tra le vie si riversano tutti i vitesi che non hanno visto più agenti in divisa. E qualcuno se n’è pure accorto quando venne il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Partanna: allora il gonfalone del Comune lo portò un semplice dipendente comunale, altro che vigili in alta uniforme come hanno fatto gli altri Comuni. Intanto nei prossimi mesi a Vita si andrà al voto per le amministrative. E per il sindaco che verrà non mancheranno grane e questioni da risolvere. Già a partire dalla Polizia Municipale, un settore senza più neanche un agente