MARSALA. E’ ancora una volta in «stato di agitazione» la marineria marsalese che opera nella pesca al tonno con il sistema del «palangaro». Un settore in cui la locale flotta è leader in Italia. A Capo Boeo, infatti, sono quasi una ventina (su un totale di 30 lungo lo Stivale) i grandi pescherecci che operano con questo sistema di pesca. Ad allarmare armatori e pescatori è il paventato indirizzo, da parte del governo nazionale, di una possibile conferma per il 2018/20 dell’esigua quota di pesca attribuita già nel precedente triennio al palangaro. Un sistema, per altro, molto meno dannoso per l’ambiente marino rispetto a quello delle «tonnare volanti».
A queste ultime, in buona parte di potenti armatori campani, il cui «peso» politico sarebbe notevole, per il periodo 2015/17 è stato attribuito il 74% della quota totale, mentre del rimanente 26% si sono dovuti accontentare palangari autorizzati, pesca “accidentale”, tonnare fisse e pesca sportiva. E pare che per il prossimo triennio queste percentuali non saranno variate. A confermarlo è stato, nel corso di un incontro al ministero per le Politiche agricole, è stato il direttore del Dipartimento Pesca, Riccardo Riggillo. Una notizia che getta nello sconforto la marineria marsalese.
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