ALCAMO. La vicenda va avanti dal febbraio del 2009 quando a causa di un violento nubifragio franò una collina ad Alcamo Marina, martoriata da migliaia di colate di cemento abusivo. E proprio l’abusivismo edilizio fu la causa della frana che costrinse una decina di persone con case di villeggiatura a valle, costruite nel rispetto delle leggi e quindi con regolare concessione, a non poterle più utilizzare. Alcune furono invase da acqua e fango. Vennero dichiarate inagibili. In nove anni i proprietari hanno speso mediamente circa 50 mila euro ciascuno per perizie varie, pagamenti di parcelle ad avvocati con la beffa di non poterle riaprire in estate. Alcuni per pagare tutte queste spese hanno prosciugato i propri risparmi.
Da nove anni è in corso una causa civile caratterizzata da perizie, da cambi di tecnici nominati dal tribunale e dello stesso giudice che iniziò le udienze. Dopo tutti questi anni i proprietari continuano a trovarsi con un pugno di mosche in mano. Ora sono tornati alla carica per la revoca dell’ordinanza di inagibilità.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia