
TRAPANI. Una bastonata ad un gatto gli costa quattro mesi di reclusione. Si tratta della più alta condanna inflitta in Italia per maltrattamento di animali. È l’esito di un processo nel quale era imputato un operatore marittimo trapanese che, secondo l’accusa, aveva perso a bastonate un gatto. Invano l’imputato si è difeso sostenendo di essersi limitato a battere una scopa per terra per fare allontanare l’animale. Non è stato creduto e così il giudice monocratico di Trapani, Rossana Cicorella, un magistrato onorario, ha inflitto all’uomo, 62 anni, incensurato, la pena di 4 mesi di reclusione, senza concedergli alcuna attenuante ma solo il beneficio della sospensione condizionale.
Lo stesso pubblico ministero d’udienza aveva proposto una condanna a 2 mesi. «Già questa richiesta era molto pesante rispetto alla media storica italiana ed europea», ha osservato, dopo la sentenza, il difensore dell’imputato, avvocato Michelangelo Marino, mostrandosi inoltre «sbigottito» perché «si è trattato della sentenza più dura di sempre in materia, ossia di una condanna mai comminata in Italia non solo per maltrattamenti ma anche per uccisioni di animali».

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