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Fugge da Marsala e torna in patria con i figli: a processo un tunisino

MARSALA. Un tunisino di 41 anni è stato citato a giudizio dalla Procura di Marsala per sottrazione di minori. Nell’agosto del 2015, mentre erano in corso le pratiche di separazione dalla moglie di 36 anni di Marsala, approfittò di una giornata di affidamento dei figli, una femmina di 7 anni e un maschio di 5, per portarli in Tunisia con lui.

Sembra con una imbarcazione presa in affitto o rubata. Da allora, i bambini non sono più tornati in Italia. Il processo al tunisino, attualmente «irreperibile» per la giustizia italiana, inizierà, davanti il Tribunale di Marsala, il prossimo 17 maggio.

Intanto, l’uomo, che a Marsala lavorava come bracciante agricolo, dopo essere tornato in patria, è stato condannato dalle autorità del suo Paese a due anni e mezzo di reclusione per rientro clandestino sul suolo natìo. In carcere, però, c'è rimasto poco.

Poi, è stato liberato. Nel frattempo, la madre si è anche recata per qualche mese in Tunisia, dove, dopo una battaglia legale, ha ottenuto l’affidamento dei piccoli. La sentenza, però, non è stata ancora applicata.

E in proposito, il legale della donna, l’avvocato Vincenzo Sammartano, afferma l'ambasciata italiana a Tunisi dovrebbe far sentire la propria voce con maggiore vigore. Adesso, la madre, rientrata a Marsala, riesce a parlare con i figli (il piccolo, però, sta dimenticando l'italiano) solo via Skype.

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