MARSALA. E’ arrivato il momento del giudizio per il gotha (o presunto tale) di Cosa Nostra marsalese. E’ stata, infatti, fissata per il 7 febbraio, davanti al Gup di Palermo Nicola Aiello, la prima udienza del processo con rito abbreviato a dieci dei 14 presunti mafiosi affiliati alla «famiglia» di Marsala e Petrosino arrestati dai carabinieri il 10 maggio dello scorso anno nell’operazione «Visir». A scegliere il rito alternativo (che in caso di condanna consentirà loro di avere lo sconto di un terzo sulla pena prevista dalla legge) sono stati il nuovo presunto «reggente» della cosca lilybetana, Vito Vincenzo Rallo, 57 anni, pastore, già tre condanne definitive per mafia sulle spalle per una quindicina d’anni di carcere, il suo braccio destro Nicolò Sfraga, 51 anni, Calogero D’Antoni, di 35, Vincenzo D’Aguanno, di 57, Giuseppe Giovanni Gentile, di 43, Massimo Salvatore Giglio, di 41, Simone Licari, di 58, Ignazio Lombardo, detto “il capitano”, di 46, nipote (e per un certo periodo anche suo sostituto) dell’anziano “uomo d’onore” Antonino Bonafede, Michele Lombardo, di 55, imprenditore, e Aleandro Rallo, di 24, nipote del boss Vito Vincenzo. A difendere la maggior parte degli imputati è l’avvocato Luigi Pipitone.