MAZARA. E’ quasi uno sfogo, dopo un lungo silenzio, il primo intervento del vescovo Domenico Mogavero dopo la decisione del gip del Tribunale di Marsala di accogliere la richiesta di archiviazione avanzata per lui dalla Procura (sostituto Antonella Trainito) per le ipotesi di reato di truffa e appropriazione indebita. «Con serenità e fiducioso che la verità sarebbe emersa, ho atteso la decisione della Magistratura – dice Mogavero in una nota diffusa dalla Diocesi di Mazara - Sin dai primi momenti di questa vicenda che mi ha visto coinvolto ho dichiarato la mia estraneità ai fatti contestati.
Se da un lato ho sperimentato la vicinanza di diversi confratelli e di tantissima gente, dall’altro sono stato bersaglio di giudizi affrettati, di condanne severe e di offese ingiuste. Ho sopportato tutto in silenzio per oltre due anni, certo che la verità si sarebbe imposta. Oggi – conclude il vescovo - parlano le decisioni dei magistrati che, mentre rassicurano quanti erano convinti della correttezza del mio operato, fanno giustizia delle prese di posizione di coloro che hanno dato letture arbitrarie e improprie ai frammenti di informazioni di cui erano venuti in possesso».
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