PALERMO. Non doversi procedere per “prescrizione” per i reati di truffa e infedele patrocinio e conferma della condanna a due anni di reclusione per calunnia. È quanto ha sentenziato la prima sezione della Corte d'appello di Palermo, presidente Gianfranco Garofalo, a latere Adriana Piras, giudice relatore Mario Conte, nel processo all’avvocato alcamese Josè Libero Bonomo.
In primo grado, il 13 ottobre, il legale, difeso dall’avvocato Michele Cavarretta, era stato condannato dal giudice monocratico di Trapani per tutti i capi d’imputazione: un anno e mezzo per truffa e infedele patrocinio e due anni per calunnia. Nonché al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile: 15 mila euro di “provvisionale” e l’eventuale resto da liquidarsi davanti al Tribunale civile.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia