TRAPANI. Il processo a carico dell’ex sindaco Vito Damiano per l’utilizzo dell’auto blu costerà 34 mila euro ai trapanesi. Il segretario generale Raimondo Liotta, infatti, ha autorizzato il rimborso di poco più di 34 mila euro all’ex primo cittadino, per far fronte alle spese che Damiano è stato costretto a sostenere nel procedimento che lo ha visto accusato di peculato. Secondo la tesi dell’accusa, Damiano sarebbe andato con l’auto del Comune allo stadio Provinciale per assistere ad una partita del Trapani e, poi, si sarebbe recato anche dal barbiere. Il procedimento è scaturito in seguito ad un esposto anonimo e, dopo le indagini, l’ex primo cittadino era stato rinviato a giudizio con l’accusa di peculato. In primo grado il pubblico ministero Franco Belvisi aveva chiesto la condanna di Damiano a diciotto mesi, mentre, dopo l’assoluzione in primo grado, il pg Agliastro in appello aveva chiesto una condanna a sei mesi. Anche in questo caso l’allora sindaco venne assolto e la Procura decise di non presentare ulteriore appello, così, nel gennaio scorso l’assoluzione di Vito Damiano è diventata definitiva. E subito dopo i due legali che avevano difeso l’allora primo cittadino, il trapanese Gino Bosco e Massimiliano Pelliciotta del Foro di Milano, hanno emesso le fatture relative al loro onorario. Nel marzo scorso, quindi, Damiano ha trasmesso le stesse fatture al Comune per ottenere il rimborso in quanto, secondo la legge regionale, lo stesso ex primo cittadino ha diritto ad ottenerlo. Ed allora, adesso, il segretario generale Raimondo Liotta ha autorizzato il rimborso all’ex sindaco per un totale di 34 mila 356 euro, di cui 17 mila e 340 euro in favore dell’avvocato Gino Bosco e la parte restante di 17 mila e 51 euro in favore dell’avvocato Massimo Pellicciotta