MAZARA. All'ospedale Abele Ajello di Mazara non mancano le novità positive. Dopo quelle che si sono registrate in ostetricia e ginecologia ed in chirurgia, è stato impiantato, per la prima volta, dall’Unità operativa di Cardiologia, diretta da Michele Gabriele, un defibrillatore sottocutaneo (S-ICD) a un giovane paziente affetto da una cardiomiopatia dilatativa primitiva.
Questo dispositivo ha la finalità di riconoscere ed interrompere le aritmie ventricolari gravi, che possono essere causa di morte improvvisa .Tale apparato non presenta il sistema di defibrillazione inserito dentro il sistema cardiovascolare, come avviene per i comuni defibrillatori, ma nel tessuto sottocutaneo del torace. E’ quindi meno invasivo, oltre che più sicuro ed efficace. Si compone di un generatore che viene inserito in una tasca sottocutanea a livello del cavo ascellare di sinistra, con una piccola incisura.
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