PARTANNA. La condanna all’ergastolo è stata chiesta dal pm della Dda Carlo Marzella per Giovanni Domenico Scimonelli, 50 anni, processato in Corte d’Assise, a Trapani, con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Salvatore Lombardo, ucciso con due fucilate, a Partanna, davanti al bar "Smart Cafè», il 21 maggio 2009.
L’ucciso, un pastore con precedenti penali, aveva 47 anni. Ad indicare Scimonelli come "mandante» sono stati i due uomini che, alcuni mesi dopo l'arresto, avvenuto nel novembre 2015, hanno deciso di collaborare con la giustizia, autoaccusandosi come autori materiali del delitto: Attilio Fogazza, 45 anni, di Gibellina (Tp), e Nicolò Nicolosi, anch’egli di 45 anni, di Vita (Tp). Lo scorso 21 aprile, Nicolosi e Fogazza (a sparare sarebbe stato il primo, mentre il secondo era alla guida dell’auto) sono stati condannati a 16 anni di carcere ciascuno dal gup di Palermo Filippo Anfuso. Secondo l’accusa, Lombardo sarebbe stato punito per il furto di un furgone carico di merce del supermercato Despar di Partanna, di cui, all’epoca, «Mimmo» Scimonelli sarebbe stato gestore «di fatto».
Sul caso, nel 2015, ha fatto luce un’indagine dei carabinieri. Il 2 maggio 2016, Scimonelli è stato condannato a 17 anni di carcere dal gup di Palermo Walter Turturici nel processo «abbreviato» scaturito dall’operazione antimafia «Ermes». Per l’accusa, l’imprenditore è «uomo d’onore" e «colletto bianco» tra i più vicini a Messina Denaro.
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