CAMPOBELLO DI MAZARA. Dovevano riempire una cassetta di olive in 40 minuti per essere pagati 4 euro. E’ quanto è stato scoperto dai finanzieri di Campobello di Mazara e Castelvetrano. Sono state sottoposte a controllo della guardia di finanza 13 aziende agricole, sono stati scoperti 34 lavoratori in nero ed elevate sanzioni per oltre 60.000 euro. Sono stati denunciati due imprenditori per aver sottoposto braccianti agricoli di nazionalità straniera, in apparenza regolarmente assunti, a condizioni di grave sfruttamento. Sotto la lente d'ingrandimento dei finanzieri del Trapanese gli uliveti dove vengono impiegati centinaia di lavoratori stagionali di origine africana, tra settembre e novembre. Proprio a Campobello di Mazara, in particolare, due imprenditori sono stati segnalati alla procura di Marsala per aver retribuito 15 braccianti stranieri con salari irrisori e in completa difformità a quanto previsto dai contratti collettivi nazionali. I lavoratori, anche se regolarmente assunti, sono stati pagati 4 euro a cassetta, che i lavoratori più veloci riuscivano a riempire in circa quaranta minuti. Tale pagamento “a cottimo” era stato fissato dal datore di lavoro al fine di massimizzare la raccolta. Per raggiungere la paga massima stabilita, il bracciante era quindi costretto a saltare la pausa pranzo e a mantenere turni di lavoro estenuanti. Solo così, infatti, avrebbe potuto raccogliere 12 o 13 cassette. E’ di Castelvetrano, invece, l’imprenditore che ha costituito una società ad hoc con la quale ha reclutato oltre 40 lavoratori agricoli, per lo più stranieri, per poi “sub-affittarli” ad aziende terze, per guadagnare un euro su ogni chilogrammo di olive raccolte dai braccianti. Anche se celato da un’apparente regolarità formale, i finanzieri sono riusciti a ricostruire lo schema basato su due distinti casi di distacco illecito di manodopera, in violazione della cosiddetta “Legge Biagi”. Sono tre le aziende agricole coinvolte nel raggiro alle quali sono state elevate sanzioni complessive per 40.000 euro.