MAZARA. Prima i tunisini (16 settembre scorso sequestro dell’Anna Madre), ora i libici. La marineria di Mazara stretta nella morsa delle vedette militari dei due Paesi dirimpettai e non sa come uscirne.
La tensione scorre in piazza Regina, punto di riferimento dei marittimi dopo il nuovo tentativo di sequestro, da parte di una vedetta militare libica, dei pescherecci Twenty three e il Twenty four della società degli armatori Matteo, Enzo e Cosimo Asaro, tentativo sventato per l’intervento di una nave della marina militare italiana. Entrambi i pescherecci erano stati sequestrati, il primo nel 2010 e il secondo nel 2012, da militari tunisini che li avevano rilasciati dopo il pagamento di una ammenda.
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