Trapani

Martedì 26 Novembre 2024

Evasi catturati, il Sappe: precario stato di sicurezza delle carceri

FAVIGNANA. "Brillante è stata l'operazione di servizio che ha portato alla cattura dei tre evasi di Favignana, ma questo grave episodio deve essere l'occasione per ripensare davvero lo stato della sicurezza precario delle carceri italiane", ha sottolineato Donato Capece, segretario del Sappe, sindacato autonomo dei lavoratori della polizia penitenziaria. "Allo stato, sembrerebbe essere in atto una riforma dell'Ordinamento penitenziario (che non ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali) che, tra le altre, si caratterizza per la introduzione dell'affettività e del sesso in cella per i detenuti. Insomma, mentre le carceri scoppiano con quasi 58mila detenuti presenti a sancire il fallimento di tutte le leggi svuota carceri, con continue risse, aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro gli agenti, con le evasioni e i penitenziari senza direttori, educatori, assistenti sociali, non può essere l'affettività in carcere per i detenuti la priorità", afferma il sindacalista. Per Capece, altri sono gli interventi urgenti per fronteggiare la costante situazione di tensione che si vive nelle carceri. "Il sistema delle carceri non regge più, è farraginoso, e le evasioni ne sono la più evidente dimostrazione. Sono state tolte, ovunque, le sentinelle della polizia penitenziaria sulle mura di cinta delle carceri, le telecamere ed i sistemi anti intrusione ed anti evasione spesso non funzionano, e questo è gravissimo. I vertici del Ministero della Giustizia hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali. Mancano agenti di polizia penitenziaria e queste sono le conseguenze. E coloro che hanno la responsabilità di guidare il Ministero della Giustizia si dovrebbero dimettere dopo tutti questi fallimenti", conclude il comunicato di Capece.

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