CASTELVETRANO. «Il fatto non sussiste». E’ stata un’assoluzione piena quella che, ieri pomeriggio, il giudice monocratico di Marsala Maria Pia Blanda ha sentenziato per due funzionari dell’ufficio tecnico comunale di Castelvetrano, Michele Caldarera, di 49 anni, e Raffaele Giobbe, di 58, imputati, e un imprenditore, Nicolò Clemente, di 49, processati con l’accusa di «attività di gestione di rifiuti non autorizzata».
La vicenda è quella che ai primi di giugno del 2012 sfociò nel sequestro, ad opera del nucleo operativo regionale del Corpo Forestale, di un fondo agricolo di circa 1600 metri sulla via Cavallaro (un vecchio uliveto) sul quale l’impresa («Clemente Costruzioni») di cui Nicolò Clemente è legale rappresentante, depositò le alghe e la sabbia dragate nel porticciolo di Marinella di Selinunte. Per chi effettuò il sequestro si trattava di «rifiuti speciali». A dimostrazione di ciò si parlò anche di «diversi alberi morti, soffocati dalle sostanze nocive».
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