TRAPANI. Mise parte del suo patrimonio immobiliare, nel centro di Trapani, a disposizione di un giro di prostituzione. Con questa accusa fu arrestato nell'ottobre 2011 dagli agenti della sezione di pg della Forestale, l'imprenditore Francesco Abita, oggi sessantenne, nell'ambito di una indagine coordinata dal pm Andrea Tarondo.
Adesso dinanzi al collegio del Tribunale, presidente Notari, che doveva processarlo, l'imprenditore ha scelto la via del patteggiamento. La decisione dei giudici è stata la seguente: due anni e 10 mesi e confisca di sette appartamenti, quelli che, secondo gli investigatori, sono stati utilizzati per ospitare le ragazze, soprattutto sudamericane e marocchine, reclutate da due sorelle colombiane che facevano da maitresse.
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