PALERMO. I giudici della Sezione Giurisdizionale d'Appello della Corte dei Conti presieduta da Giovanni Coppola hanno condannato Antonella Favuzza, vicesindaco della giunta di Salemi negli anni 2008-2011 guidata da Vittorio Sgarbi a risarcire il Comune con la somma di 73 mila euro per alcuni incarichi di collaborazione non legittimi e per aver consentito ad un consulente missioni in località nazionali ed estere.
In primo grado la vicesindaco Favuzza era stata condannata a risarcire il Comune insieme al sindaco Vittorio Sgarbi rispettivamente con 89 mila euro e 85 mila euro. Sgarbi non ha presentato appello e così per il professore la sentenza di primo grado è diventata esecutiva. Il vicesindaco invece ha presentato appello.
Il procedimento nasce dalla relazione della Commissione d'indagini presso il Comune di Salemi che il prefetto di Trapani aveva trasmesso alla Corte dei Conti. Nel settimo capitolo venivano segnalate l'illegittimità del conferimento di incarichi esterni ad esperti nominati dal sindaco e dal vicesindaco. I giudici della Corte dei Conti hanno contestato "la genericità con la quale è stato definito l'oggetto degli incarichi e la carenza di motivazione dei provvedimenti di proroga - si legge nella sentenza - Il limite massimo di incarichi conferibili che per il Comune di Salemi era pari a 2 (tenuto conto che la popolazione ivi residente non superava le 30.000 unità). Il limite massimo del compenso mensile pari a 1.566,26 euro ed invece i compensi oscillavano tra 1.800 e i 2.448 euro mensili. Non c'è traccia dei risultati dell'attività svolta dai consulenti; gli incarichi conferiti non erano stati inseriti nella programmazione annuale del Consiglio comunale, e non era stato rispettato il tetto di spesa, fissato dallo stesso organo, in complessivi euro 8.800, con delibera n. 38 del 1° agosto 2008".
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