MARSALA. Due gommoni con motori fuoribordo abbandonati a riva costituivano, ieri mattina, per chi transitava sul lungomare Boeo, la concreta testimonianza dell’ultimo sbarco di migranti avvenuto nella notte.
Il terzo, nello stesso tratto di costa (tra il Museo archeologico regionale “Lilybeo” di Baglio Anselmi, la chiesa di San Giovanni e le palazzine di via Ernesto Pomilia), nell’arco di meno di sette mesi. E anche in precedenza (23 febbraio e 2 maggio) a testimoniare gli arrivi via mare erano state piccole imbarcazioni (i quei casi, in vetroresina) abbandonate a pochi metri dai cumuli di alghe che le mareggiate spingono sulla costa a strapiombo. In febbraio e in maggio, i migranti, dopo avere abbandonato a riva abiti bagnati, qualche confezione vuota di cibo e le bottiglie d’acqua, anche queste ormai vuote o semivuote, con cui si erano dissetati durante la traversata, erano riusciti subito a dileguarsi. Tutti.
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