MARSALA. Vernice rossa per scrivere «no» sulle vecchie lapidi dietro le quali riposano salme che, per il momento, non saranno estumulate per fare spazio ai nuovi defunti.
Il «no» è un messaggio per gli operai addetti allo smantellamento delle antiche sepolture. Questo sistema di «comunicazione» è, però, motivo di vibrate proteste da parte di parecchi marsalesi, che evidenziano come la vernice deturpa le lapidi, che spesso hanno anche una loro certa valenza artistica, cancellando in parte il nome del defunto e le scritte che i familiari, a suo tempo, hanno fatto incidere. Insomma, l’utilizzo della vernice spray non è un sistema decoroso. E la protesta, nell’era dei social network, corre su facebook.
«È una cosa che non riesco a mandar giù – scrive Tiziana Barraco - A parte il costo di un loculo in qualsiasi epoca sia, e il giro di soldi che transita in questo ambiente, a voi sembra giusto che si cancelli l'identità di una persona con questo no continuo? Ormai non vediamo che questi pallini di vernice rossa per indicare che quella che un tempo doveva essere una degna sepoltura e oggi deve essere buttata fuori. Quando, invece, gli ultimi discendenti reclamano mettono questo gigantesco mo. Così si cancella l'identità di quella persona e non so con quale diritto. Quello che mi fa arrabbiare è che si vede tutto, ma nessuno fa niente. Questa storia va avanti da anni e quindi più sindaci hanno permesso questo».