MAZARA. «Non sono un esperto in materia di appalti. Mi fidavo dei tecnici e firmavo le carte che questi mi portavano». Così che il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, si è difeso nell’interrogatorio davanti al pm di Marsala Antonella Trainito, titolare del procedimento che oltre a Mogavero vede indagati anche il suo predecessore, Calogero La Piana, e altre persone per truffa in concorso, nell’ambito dei finanziamenti chiesti alla Cei e alla Regione per la realizzazione del complesso parrocchiale di San Lorenzo, nel quartiere Transmazaro-Miragliano. Ai due alti prelati (come pure agli altri indagati) è già stato notificato l’avviso conclusioni indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. L'inchiesta è stata svolta dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Trapani. Mogavero e La Piana sono indagati insieme a Bartolomeo Fontana, progettista e direttore dei lavori; Francesco Scarpitta, progettista; Antonino Gaudente, titolare dell’impresa che si aggiudicò l’appalto, e Gaetano Stradella, responsabile del procedimento relativo al bando di gara mediante licitazione privata. Un altro filone d’indagine, sempre nell’ambito dello stesso procedimento, vede don Franco Caruso, ex economo della diocesi di Mazara del Vallo, poi parroco a Santa Ninfa, accusato di appropriazione indebita e malversazione.