TRAPANI. Si è difeso per oltre quattro ore Mimmo Fazio, deputato regionale e candidato sindaco a Trapani, agli arresti domiciliari nel caso di corruzione che lo coinvolge insieme a Ettore Morace, il patron della Liberty Lines. Fazio è stato interrogato dal gip Marco Gaeta e dai pm Luca Battinieri e Francesco Gualtieri. Sull’accusa di violenza e minaccia a pubblico ufficiale - in questo caso Maria Dorotea Piazza, dirigente del servizio Trasporto regionale aereo e marino – Fazio ha detto di non aver mai minacciato nessuno. Per Fazio è insussistente anche l’accusa di corruzione. Secondo i pm avrebbe perorato le istanze del gruppo Morace presso l’assessorato ai trasporti in cambio di soldi per la campagna elettorale e l’utilizzo di una Mercedes. L’indagato ha risposto che tutto questo rientrava nei rapporti cordiali che aveva con l’armatore. Un favore e nulla più. Per l’accusa invece questi regali sarebbero serviti all’impegno del deputato regionale a seguire in tutte le sue fasi il procedimento di approvazione da parte dell' Ars di una proposta formalizzata dall'assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi relativa allo stanziamento di ulteriori 3,5 milioni di euro da destinare ai collegamenti marittimi con le isole minori nell'ambito della legge di bilancio per il 2017. Infine, sull'intervento di Fazio finalizzato, secondo i pm, ad ostacolare la nomina a consulente della commissione Trasporti all'Ars di Giuseppe Prestigiacono, inviso a Morace, il deputato ha sostenuto che l'incarico era comunque vietato dal regolamento dell'Ars. La norma, all'articolo 71, prevede che un consulente venga nominato solo a condizione che ci sia in itinere un disegno di legge sulla materia che rende poi necessaria la figura dell'esperto. Sarebbe stato lo stesso presidente della commissione che, in forza di questa previsione, avrebbe fatto saltare l'incarico.