ERICE. Al via, finalmente, i lavori di riqualificazione del Lungomare Dante Alighieri, nella parte che ricade nel territorio del Comune di Erice. Si tratta di interventi per un milione e 300 mila euro che rientrano in un più ampio progetto di riqualificazione urbana e sociale all’interno dell’area-bersaglio della Zona Franca, sulla base di un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture per 7 milioni di euro, con fondi PAC (Piano d’Azione e Coesione).
La consegna all’impresa aggiudicataria, ha dato, di fatto, il loro inizio.
«I lavori – spiega l’assessore alle Grandi Opere Gianni Mauro – prevedono: sistemazione e completamento dei marciapiedi per una migliore e sicura circolazione pedonale e con particolare attenzione ai disabili, rete idrica a servizio dei lidi e dei chioschi sulla spiaggia libera (oggi costretti ad approvvigionarsi con autobotti), nuova illuminazione pubblica ad alta efficienza energetica, realizzazione della rotatoria di San Cusumano e arredo urbano». Il tutto nella visione dell’uscente amministrazione comunale della Vetta di far diventare “il Lungomare la passeggiata sul Mare di Erice”.
Altri due progetti, già in appalto, comporteranno la riqualificazione della via dei Pescatori e del quartiere Trentapiedi (marciapiedi, illuminazione pubblica, pavimentazione stradale) con la realizzazione della rotonda all’incrocio della via Lido di Venere con il Lungomare, per un milione e 700 mila euro, e la ristrutturazione di 68 alloggi di proprietà dell’ Istituto per le case popolari, nella zona del cosiddetto “Ferro di cavallo” e nelle aree limitrofe, per l’ammontare complessivo di 4 milioni di euro.
«A questi vanno aggiunti i lavori in corso del Contratto di Quartiere II per altri 6 milioni – continua Mauro -, tutti generati attraverso la Zona Franca Urbana assieme ai benefici fiscali, per 8 milioni di euro, alle 127 aziende localizzate nell’area che hanno partecipato al bando del Ministero dello Sviluppo Economico e che stanno usufruendo di sgravi fiscali per circa 60.000 euro ciascuna. Dunque un mix di interventi e di finanziamenti (dagli aiuti alle imprese alle opere infrastrutturali e ai bisogni sociali) in corso di realizzazione ottenuti grazie ad una visione di sviluppo dell’area che ci ha visti impegnati in questi 10 anni a realizzare strategie e sinergie pubblico/private. Ma non solo lavori per le ditte, nei bandi abbiamo fatto inserire una clausola sociale che obbliga le imprese aggiudicatarie ad assumere almeno il 30% di mano d’opera dai residenti nell’area e in tal senso, insieme ai sindacati e ANCI (l’Associazione dei Comuni), primi in Sicilia, abbiamo stilato, attraverso un bando pubblico, una graduatoria a cui dovranno attenersi per le assunzioni di quel 30%. Ovvero – chiosa l’assessore alle Grandi Opere - lavoro per i disoccupati e diritto al lavoro senza raccomandazioni».
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