CASTELVETRANO. La Chiesa Madre di Castelvetrano piena di persone, soprattutto di giovani ha accolto in religioso silenzio, interrotto da singhiozzi il corpo di Dalila Caltagirone, 30 anni, tragicamente scomparsa lunedì pomeriggio intorno alle 14 circa a causa di un incidente stradale. Una commozione fuori dal comune, per l’ultimo saluto ad una ragazza che sprizzava gioia e dava serenità a chi gli stava vicino. La famiglia affranta dal dolore in prima fila ad ascoltare le parole di Don Giuseppe Undari che ha concelebrato la messa con Don Meli. Alla fine un lungo applauso ha accompagnato l’uscita dalla Chiesa la bara.
Un applauso che è continuato anche fuori dal sagrato dove altre centinai di ragazzi aspettavano Dalila. Toccanti le parole dell’arciprete: «Non ci sono parole che possano alleviare minimamente il dolore dei genitori e di tutti i cari che oggi hanno perso un pezzo di cuore. Quel cuore continuerà a battere e quel sorriso a splendere in ognuno di coloro che hanno avuto la fortuna di percorrere una parte del breve cammino terreno della nostra Dalida».
Il sindaco Felice Errante ha voluto scrivere un post sulla scomparsa della giovane castelvetranese:«Una città intera è sconvolta per la tragedia che ha colpito una famiglia ed un’intera comunità che conosceva e stimava Dalila e che non riesce quasi a capacitarsi che sia potuto accadere un tale dramma. Le parole-continua il sindaco- che spesso sono importanti,oggi si svuotano di qualsiasi significato. Come Sindaco e come padre non posso che cercare rifugio nella preghiera e sono certo che l’intera cittadinanza, si fermerà a riflettere ed in religioso silenzio affiderà un pensiero alla giovane Dalila e ai suoi cari». Tra i tantissimi che la conosceva c’è poca voglia di parlare, soprattutto i giovani ancora increduli. Il coro è unanime:«Va via una ragazza stupenda educata e di sani principi». Dalila nonostante una laurea conseguita all’Aquila in Scienze dell’Investigazione, aveva provare a trovare degli sbocchi occupazionali, al di fuori della sua specializzazione anche per stare con la sua famiglia con la quale era molto attaccata. Spesso promoter in alcuni grossi punti vendita del territorio, anche barman in locali dove riusciva per la sua simpatia a catalizzare tanti giovani. Tommaso Tarantolo di Gibellina, titolare del «Planet», non riesce a darsi pace: «Era una ragazza come si dice in gergo solare, devo dire instancabile nei turni di lavoro, ricordo che amava viaggiare e conoscere nuovi luoghi . La scorsa estate la ricordo protagonista con i suoi cocktail alle «Notti d’Estate», dove tutti i giovani della movida e non solo, la rispettavano per la sua educazione e il suo sorriso sempre accattivante».
Sul fronte indagini sull’incidente, gli inquirenti stanno lavorando per tentare di ricostruirne la dinamica . Dalila a bordo della Sia Fiat 500 stava andando in direzione di Palermo e viaggiava sulla A 29, quando giunta al Km 91,800 si è spostata tutta sulla sinistra, andando a colpire proprio la punta del guardrail, che iniziava proprio lì fatalmente e finendo la sua corsa tra le due mezzerie dell’autostrada L’incidente è avvenuto sotto una pioggia battente e Dalila ha avuto la forza di uscire dall’abitacolo della sua autovettura e portarsi sul ciglio destro della strada in un tentativo estremo di chiedere aiuto, ma ha perso i sensi ed è morta nonostante che alcuni automobilisti si siano fermati immediatamente per cercare di darle aiuto.
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