TRAPANI. Se al pronto soccorso al conducente di un auto coinvolta in un incidente stradale viene prelevato sangue ai fini dell’accertamento di un’eventuale presenza di alcool o droga, l’interessato deve essere avvisato, trattandosi di «atto irripetibile», della facoltà di poter nominare un avvocato difensore. Altrimenti, l’esito dell’accertamento non avrà alcun valore processuale. E’ quanto ha sentenziato il giudice monocratico di Marsala, Lorenzo Chiaramonte, assolvendo Maurizio Gagliano, 54 anni, di Partanna (Tp).
L’uomo, a fine aprile 2014, era stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale «Vittorio Emanuele II» di Castelvetrano a seguito di un incidente avvenuto sull'autostrada "A29» e la polizia stradale di Trapani chiese ai medici di effettuare l’esame del sangue, ma il paziente non fu avvertito dei suoi diritti difensivi. «Tale avvertimento - spiega l'avvocato difensore Enza Pamela Nastasi - è ritenuto obbligatorio tutte le volte in cui l’esame ematico viene effettuato non perché ritenuto necessario dai medici a fini diagnostici, ma in quanto richiesto dalle forze dell’ordine». Nel caso specifico, nel sangue di Maurizio Gagliano non risultò presenza di sostante stupefacenti, ma un tasso di alcool di 2,30 grammi per litro. Quindi, superiore al limite previsto dalla legge, che è di 1,50 per litro di sangue.
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