ALCAMO. Era un sorvegliato speciale eppure riusciva a gestire un'importante attività di spaccio ad Alcamo e nei comuni limitrofi. Per questo un 33enne alcamese, Francesco Domingo, è stato portato in carcere.
Domingo era sottoposto alla misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Alcamo. Ma nonostante il limite alle sue frequentazioni e la libertà di movimento riusciva comunque a spacciare. Le attenzioni dei carabinieri su Domingo sono aumentate in seguito ad alcune segnalazioni che mettevano in evidenza la sua condotta aggressiva e spregiudicata.
Domingo nell’ottobre 2001 aveva ucciso, a colpi di cric, Stefano Melia, e poi ne aveva bruciato il cadavere nelle campagne alcamesi.
Il blitz dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alcamo, al termine di una serie di servizi di osservazione e numerose perquisizioni effettuate nel corso dell’ultimo periodo, ha consentito, di recuperare 1,650 chili di marijuana e circa 1.000 euro in contanti oltre ad un bilancino di precisione, tutto abilmente occultato in una cascina nella disponibilità di Domingo. Dopo il rinvenimento dello stupefacente il Domingo è stato portato in carcere su disposizione dell’autorità giudiziaria di Trapani, dove permarrà in attesa dell’udienza di convalida.
"La cattura di Francesco Domingo - sottolinea una nota dei carabinieri - che sicuramente produrrà l’effetto di infondere una maggiore tranquillità e accrescere ulteriormente il senso di sicurezza nei cittadini alcamesi, non segna tuttavia un punto di arrivo nelle indagini dei Carabinieri di Alcamo ma, costituirà un nuovo punto di partenza per le indagini da cui poter più accuratamente delineare i canali di approvvigionamento e distribuzione dello stupefacente sul territorio e per identificare e colpire tutti quei soggetti intermediari che, rifornendosi dal Domingo, spacciavano al dettaglio".
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