MARSALA. “Si faceva pagare dai propri pazienti non riversando tali somme all’amministrazione sanitaria, violando anche la normativa dettata per disciplinare l’attività medica intra moenia ed extra muraria e percependo così indebitamente, da parte della propria amministrazione, l’intera retribuzione variabile di posizione e di risultato”.
Con queste motivazioni la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti (sentenza 42/2017) ha condannato il chirurgo Giuseppe Maggio, 63 anni, all'epoca in servizio all'ospedale di Marsala, a restituire all'Asp di Trapani 18.156 euro, somma corrispondente alle indennità illegittimamente incassate. “Avendo il convenuto percepito la retribuzione intera, a fronte di una attività professionale esterna, per la quale era previsto un trattamento economico ridotto, tale attività – scrivono ancora i giudici contabili - rende quanto percepito in più a titolo di retribuzione di posizione variabile e di risultato un comportamento amministrativo illecito, con un indebito, con conseguente dovere di risarcimento/restituzione a titolo di responsabilità amministrativa per tutto l’anno 2007”.
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