PALERMO. Dieci persone sono accusate di aver ricettato elettrodomestici e rubato cavi di rame alla Fondazione “Tenute Orestiadi”, al servizio di illuminazione di via Wainbligen e della piscina comunale di Gibellina, altri al Comune di Poggioreale, 700 metri sono stati sottratti alla diga Delia-Garcia di Castelvetrano, altri cavi elettrici e tubi di rame al supermercato Despar di Partanna. Infine, è stata rubata la scultura bronzea del “Serpente” realizzata da Piergiulio Montano, custodita nel Palazzo di Lorenzo nella via degli Elimi di Gibellina e successivamente ritrovata scomposta in varie parti dai Carabinieri delle Compagnie di Castelvetrano e Marsala. I totale sono stati sottratti 400 chili di rame in due anni.
Tra i 10 il tunisino Alì Bouaziz, di 51 anni, era già nel carcere di Trapani per altri reati, mentre per il gibellinese Gaetano Mancuso, di 25 anni, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, per altri cinque agli obblighi di dimora e per tre gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
I carabinieri di Gibellina e Salaparuta, coadiuvati in fase esecutiva di militari di Trapani, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Sciacca-Ufficio Gip su richiesta di quella Procura della Repubblica.
I furti sono avvenuti tra il marzo 2014 e il dicembre 2015. L’attività d’indagine è stata svolta con perquisizioni, osservazioni e pedinamenti con l’ausilio d’intercettazione di conversazioni telefoniche.
I capi d’imputazione contestati sono principalmente riconducibili a delitti contro il patrimonio per la sottrazione di consistenti quantitativi di cavi elettrici con anima di rame destinati ad essere trattati mediante bruciatura delle guaine protettive e poi rivenduti sul mercato nero di tale prezioso metallo. L’indagine ha evidenziato una serie di preoccupanti furti che hanno danneggiato strutture pubbliche e private e il sistema di illuminazione delle strade, con conseguente interruzione di pubblici servizi.
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