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Castelvetrano, il Comune contro Messina Denaro

CASTELVETRANO. Si è aperto presso la sezione penale del Tribunale di Caltanissetta l’udienza preliminare del processo istruito a carico di Matteo Messina Denaro, accusato dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura distrettuale nissena, quane presunto organizzatore dell’esecuzione delle stragi di Capaci e via d’Amelio, del maggio e luglio 1992, nelle quali morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie e alcuni agenti della scorta; il giudice Paolo Borsellino con i suoi «angeli custodi».

Nel corso dell’udienza preliminare, il Comune di Castelvetrano, difeso dall'avvocato Francesco Vasile, autorizzato con deliberazione della Giunta municipale, si è associato alle famiglie delle vittime ed alle alte istituzioni e cariche dello Stato, depositando il proprio atto di costituzione di parte civile, con il quale si chiede la condanna dell’imputato alle pene di legge ed al risarcimento del grave danno subito dalla collettività castelvetranese. La decisione è stata rinviata all’udienza del 23 gennaio per consentire alla difesa dell’imputato assente di esaminare i numerosi atti depositati.

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