MARSALA. Riuniti i due procedimenti penali a carico del 53enne infermiere marsalese Giuseppe Maurizio Spanò, che lo scorso 15 marzo è stato posto agli arresti domi ciliari dai carabinieri con l' accusa di violenza sessuale aggravata su diversi pazienti anestetizzati per essere sottoposti ad accertamenti diagnostici, il giudice delle udienze preliminari Riccardo Alcamo, davanti al quale è stato avviato il processo con rito abbreviato, ha ammesso, ieri, tutte le richieste di costituzione di parte civili. Non solo, dunque, quelle avanzate dalle vittime, ma anche quelle dei familiari (coniugi e figli). Un primo successo, dunque, anche per i loro legali: gli avvocati Francesca Lombardo, Vincenzo Forti, Ignazio Bilardello e Calogera Falco.
«Era certa - dice l' avvocato Lombardo - l' ammissione delle richieste di costituzione di parte civile delle persone offese 'principali'. Quanto agli stretti congiunti delle vittime, invece, l' ammissione nel processo può ritenersi un fatto di enorme rilievo, in quanto consente loro di richiedere il risarcimento dei danni morali ed esistenziali sofferti in conseguenza del reato».
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