CASTELVETRANO. Un solo medico a turno al Pronto soccorso, anestesisti-rianimatori insufficienti per ricoprire i turni e la sala operatoria non più in grado di garantire gli interventi chirurgici programmati allungando significativamente i tempi di attesa di pazienti in lista da mesi: sono queste le «carenze» all'ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano denunciate da Serena Navetta del Tribunale dei diritti del malato. «In questo presidio belicino, che assiste circa 130 mila abitanti - evidenzia Navetta - i medici del Pronto soccorso, che ha mediamente quasi 33 mila accessi all'anno, sono allo stremo, soggetti a continue reperibilità, turni massacranti e a un alto rischio di errore. Senza un adeguato riposo non si può pretendere a lungo una lucidità mentale tale da garantire il paziente». «La situazione attuale è davvero drammatica e pericolosa. - prosegue - Anche gli anestesisti-rianimatori sono attualmente insufficienti per ricoprire i turni e soggetti a turni estenuanti e la sala operatoria può garantire soltanto gli interventi chirurgici d'urgenza».