MARSALA. Un pensionato marsalese di 75 anni, Salvatore Marino, ex panificatore, si è incatenato per sei ore, ieri, davanti il Tribunale di Marsala chiedendo di parlare con il procuratore Vincenzo Pantaleo per raccontargli il suo caso.
Marino dice di avere deciso di attuare questa plateale forma di protesta perchè «non si riesce a sfrattare» il panificatore al quale, diversi anni fa, ha affittato il suo locale in corso Gramsci.
«Se non ho la disponibilità del locale - spiega - non posso venderlo e di conseguenza avere il denaro necessario a pagare il debito con la banca, alla quale, nel 1988, avevo chiesto un prestito di 30 milioni di lire. Un debito, poi ceduto dalla banca a un'agenzia di riscossione crediti, che qualche anno fa era arrivato addirittura a 135 mila euro. Ora non so più neppure a quanto è aumentato. Intanto, per quel debito iniziale di appena 30 milioni di lire, mi hanno pignorato e messo all'asta una casa che vale 500 mila euro».
E proprio per mercoledì è prevista la vendita all'asta. Marino chiede la sospensione del pignoramento dell'immobile e il rinvio dell'asta. «Chiedo giustizia» ha scritto in uno dei due cartelli che ha esposto in piazza Borsellino. Nell'agosto 2009, l'ex panettiere balzò agli onori della cronaca per avere dichiarato di volere vendere un rene per fare fronte alle difficoltà economiche. Marino ha sospeso la sua protesta dopo circa sei ore. «Sono tornato a casa - afferma - dopo che mi hanno fatto firmare un foglio con una richiesta ufficiale per essere ricevuto dal procuratore di Marsala insieme ai miei legali».
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