MARSALA. Il Tribunale di Marsala ha condannato a un anno e otto mesi di reclusione un maresciallo dei carabinieri, Pasquale Nastri, di 51 anni, giudicato colpevole di concussione ai danni di una imprenditrice marsalese (S.L.M., di 49 anni). Dalla denuncia della donna, il 17 giugno 2014, scaturì l'arresto del sottufficiale, che fu posto agli arresti domiciliari. Ad arrestarlo, mentre l'imprenditrice gli consegnava un assegno - come concordato con l'allora procuratore Alberto Di Pisa - furono i suoi stessi colleghi della Compagnia di Marsala. Nel corso del processo, Nastri si è difeso affermando che la sua fu solo una richiesta di prestito, non concussione. «Avevo una situazione economica disastrosa - ha dichiarato il sottufficiale in aula - La cessione del quinto dello stipendio l'avevo già fatta. Perciò, chiesi il denaro alla signora che venne a sporgere denuncia, alla quale dissi che mia figlia aveva problemi di salute, anche se non era vero».