MARSALA. Beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre quattro milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Marsala a Michele Angelo Licata, 53 anni, imprenditore leader in Sicilia occidentale nel settore ristorazione-alberghiero accusato di maxi-evasione fiscale e truffa allo Stato.
Il sequestro, effettuato «per equivalente», «si pone - si legge in una nota della Procura di Marsala - come uno dei primi provvedimenti emessi in relazione alla tassazione dei proventi da reato, in linea con la legislazione che impone di sottoporre a tassazione ogni reddito, di qualunque natura, anche illecita, sì da garantire la reale e concreta contribuzione di ogni soggetto, proporzionalmente ai redditi posseduti, di qualunque natura essi siano».
In pratica, all'imprenditore - al quale nel novembre 2015 sono stati sequestrati beni (alberghi, ristoranti, etc.) per un valore di 127 milioni di euro, sempre per evasione fiscale - si contesta di non aver pagato le tasse su circa 9 milioni di illeciti proventi derivanti dal reato di appropriazione indebita, commesso ai danni delle società delle quali è stato amministratore nel corso degli ultimi anni.
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