CASTELVETRANO. Le figlie del mafioso non cercarono di far sparire i beni di famiglia, su ordine del padre. E non lo fece nemmeno la madre, moglie di Giovanni Filardo, primo cugino del superlatitante Matteo Messina Denaro. Partita chiusa - se non ci sarà l' appello dei pm - per lo stesso parente del boss di Castelvetrano, per la consorte, Francesca Barresi, e per Valentina e Floriana Filardo, tutti assolti ieri mattina dal Gup di Palermo Roberto Riggio dall' accusa di fittizia intestazione di beni. Il fatto non sussiste, ha stabilito il giudice nella sua sentenza, emessa col rito abbreviato: per il capofamiglia è una consolazione relativa, perché lui sta scontando 12 anni e 6 mesi per mafia e la sentenza è definitiva dalla scorsa primavera. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Nino Caleca, Roberto Mangano e Vito Signorello. Condannato invece un altro imputato, Aldo Roberto Licata, che però rispondeva di tutt' altra accusa, quella di voto di scambio politico -mafioso, ipotesi derubricata dal giudice in corruzione elettorale. I fatti che lo riguardavano erano collegati alla ricerca di voti per la sorella dell' imputato, Doriana Licata, candidata alle elezioni regionali ma non eletta. La pena inflitta all' uomo è di un anno. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI TRAPANI DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE