MARSALA. Un estremo tentativo per non perdere l' impero economico (valutato in 127 milioni di euro) che gli è stato sequestrato dalla magistratura per evasione fiscale e truffa allo Stato. E' quello che da mesi sta cercando di attuare, tramite i suoi legali, l' imprenditore leader in provincia nel settore ristorazione -alberghiero, Michele Licata, i cui legali (avvocati Carlo Ferracane, Salvatore Pino e Gioacchino Sbacchi), lo scorso 22 luglio, hanno chiesto altri tre mesi di tempo per consentire all' amministrazione giudiziaria di pagare tutte le tasse e le imposte evase. La decisione del giudice per le udienze preliminari Riccardo Alcamo è attesa per mercoledì prossimo. Pagate tutte le tasse evase negli anni scorsi, Michele Licata - considerato, da Procura e Guardia di finanza, il "deus ex machina" della colossale evasione fiscale, nonché della truffa allo Stato (secondo l' accusa, tra il 2006 e il 2013, sarebbero state evase imposte per circa 7/8 milioni di euro, mentre i finanziamenti pubblici "illecitamente" ottenuti sarebbero oltre 4 milioni di euro) - potrebbe, innanzitutto, usufruire di un considerevole sconto di pena. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI TRAPANI DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE