ALCAMO. Un' altra condanna per "atti persecutori" (reato più noto come "stalking") è stata inflitta al 43enne infermiere professionale palermitano Gaspare Manlio Cassarà. Denunciato da una donna alcamese di 34 anni (A.T.), Cassarà è stato condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) dal gup di Trapani Lucia Fontana. Nel processo, la giovane donna, fortemente provata dalla vicenda, si è costituita parte civile. Ad assisterla, poi, è stato l' avvo cato Giacomo Frazzitta, presidente della Camera penale di Marsala. Il giudice ha riconosciuto ad A.T. anche un risarcimento danni.
L' epoca dei fatti contestati all'infermiere è il febbraio dello scorso anno, quando, secondo l' accusa, l' infermiere, forse invaghitosi di A.T., cominciò a tempestarla di telefonate. E poi, non ottenendo alcun riscontro, avrebbe anche iniziato a minacciare e ingiuriare la sua presunta vittima. Tanto che questa, per porre fine al suo "incubo", la donna è stata costretta anche a sporgere una denuncia.
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