MARSALA. Convalida degli arresti e remissione in libertà, ma con alcune "misure cautelari" alternative. E' quanto ha disposto, ieri, il giudice per le indagini preliminari Francesco Parrinello per Angelo Licciardi e Leonardo Agostino Prinzivalli, rispettivamente di 56 e 41 anni, i due marsalesi arrestati venerdì scorso dai militari della locale Compagnia della Guardia di finanza per contrabbando di sigarette (sequestrati circa 80 chilogrammi di tabacco). Pur rimettendoli in libertà, in ossequio alla legge, il gip ha imposto ai due presunti contrabbandieri l' obbligo di dimora nel Comune di residenza (Marsala) e quello di presentazione quotidiana alla pg della Compagnia delle Fiamme Gialle. Misure previste dalla legge per controllare i movimenti di chi commette particolari reati. Angelo Licciardi, pregiudicato, difeso dall' avvocato Diego Tranchida, è una vecchia conoscenza delle forze dell' ordine. Dagli anni '90 in poi, infatti, è stato più volte arrestato e processato (talvolta condannato, in qualche caso assolto) per fatti di droga. E proprio per i suoi precedenti, era stato rinchiuso in carcere, mentre a Prinzivalli erano stati concessi i "domiciliari". Gli arresti erano stati eseguiti alla periferia della città. I due erano stati fermati mentre in auto trasportavano numerose stecche di sigarette di contrabbando. Alla guida dell' auto era il Prinzivalli. Successivamente, sono state perquisite entrambe le abitazioni dei due protagonisti della vicenda e in quella di Licciardi è stato rinvenuto un altro cospicuo quantitativo di sigarette. Malboro e Pine tra le marche in possesso ai due presunti contrabbandieri marsalesi. Un precedente sequestro di "bionde" illegali era stato effettuato, sempre dalla Guardia di finanza di Marsala, nello scorso mese di maggio. In quel caso, in contrada Samperi, fu scoperto oltre un quintale e mezzo di sigarette. Ad essere arrestato fu un tunisino di 26 anni. Le indagini erano state avviate con il monitoraggio di alcuni soggetti che gravitano tra Marsala e Petrosino sospettati di essere al centro di un vasto traffico di contrabbando di sigarette.