MARSALA. I legali di Michele Licata hanno chiesto altri tre mesi di tempo per consentire all' amministrazione giudiziaria dell'impero economico sequestrato al principale imprenditore locale del settore ristorazione -alberghiero di pagare tutte le tasse e le imposte evase. In tal modo, Michele Licata - considerato, da Procura e Guardia di finanza, il "deus ex machina" della colossale evasione fiscale, nonché della truffa allo Stato (secondo l' accusa, tra il 2006 e il 2013, sarebbero state evase imposte per circa 7/8 milioni di euro, mentre i finanziamenti pubblici "illecitamente" ottenuti sarebbero oltre 4 milioni di euro) - potrebbe usufruire di un considerevole sconto di pena. E così pure le figlie Clara Maria e Valentina. Sulla richiesta della difesa (avvocati Salvatore Pino di Milano, Carlo Ferracane di Marsala e Gioacchino Sbacchi di Palermo), il giudice dell' udienza preliminare Riccardo Alcamo deciderà il prossimo 28 settembre. Se il gup dovesse accogliere, si entrerebbe nel merito del procedimento penale a fine dicembre. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI TRAPANI DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE