TRAPANI. E' approdata stamane nel porto di Trapani la nave di ricerca e soccorso Aquarius, gestita in collaborazione da Medici Senza Frontiere e SOS Mediterranée, che ha recuperato al largo delle coste libiche 209 migranti da due gommoni in difficoltà e i corpi di 21 donne e un uomo deceduti in mare. In questo momento sono in corso in banchina le operazioni di sbarco dei profughi e delle 22 salme.
A bordo dei due gommoni raggiunti da Aquarius vi erano 177 uomini e 32 donne (2 incinte) e 50 bambini. "Quando la nostra équipe si è avvicinata al primo gommone, ha visto dei cadaveri che giacevano sul fondo dell'imbarcazione in una pozza di carburante - ha detto Jens Pagotto, capo missione di Msf per le operazioni di ricerca e soccorso - I sopravvissuti hanno passato diverse ore a bordo con i cadaveri. Molti sono troppo traumatizzati per riuscire a raccontare quanto accaduto. Non è ancora chiaro come queste donne siano decedute".
Le notizie sulle ultime tragedie del Mediterraneo non placano le polemiche sull'accoglienza delle migliaia di persone che arrivano nei porti siciliani. Per Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di Anci Sicilia "i numerosissimi sbarchi degli ultimi giorni aggravano in maniera esponenziale una situazione già molto difficile e aggiunti alle attuali presenze rappresentano, per i Comuni siciliani luoghi di sbarco, una criticità insostenibile specie sul fronte dei minori stranieri non accompagnati. Alla luce di quanto sta accadendo è ancor più grave la mancata attuazione da parte del governo nazionale del promesso intervento di trasferimento di minori in altre regioni italiane''.
Il prefetto di Trapani Leopoldo Falco incontrando i giornalisti al molo Roncilio del porto di Trapani ha sottolineato «la grande disponibilità mostrata da tutti i comuni della provincia di Trapani. Complessivamente i comuni hanno messo a disposizione decine di loculi per le sepolture».
Tuttavia le tombe sono ancora insufficienti: alle 22 salme di oggi, se ne aggiungono infatti altre 35 provenienti da Catania e che giungeranno a Trapani a giorni, che fanno parte dei 700 morti nell'ultima strage avvenuta nel Canale di Sicilia. «Attualmente siamo alla ricerca - aggiunge il prefetto - di una ventina di loculi». Ci sono tra i 209 sbarcati 50 minori di cui 45 non accompagnati e 6 casi di varicella.
Intanto, la Procura di Trapani, guidata da Marcello Viola, ha aperto un'inchiesta per omicidio volontario e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, al momento ancora a carico di ignoti, dopo lo sbarco a Trapani delle salme di 22 migranti - 21 donne e un uomo - morti durante la traversata nel Canale di Sicilia.
I due gommoni sui quali viaggiavano sono stati soccorsi da nave Aquarius di Msf e Sos Mediterranee. "L'ipotesi di reato è di omicidio volontario - spiega il capo dei pm - perché chi ha organizzato e gestito il viaggio dalla Libia, stipando in quel modo il gommone e facendo viaggiare in quelle condizioni i passeggeri era consapevole ed ha accettato il rischio che perdessero la vita durante la traversata". Non sono stati ancora identificati gli scafisti.
"Nei prossimi giorni verranno sentiti i 209 superstiti - ha detto Viola - Al momento due sostituti e un pool di investigatori della polizia sono al lavoro a tempo pieno su questo caso". Le autopsie saranno eseguite domani. "In questo momento - ha spiegato il procuratore -, mancando le celle frigorifere, abbiamo anche difficoltà per la conservazione delle salme che sono arrivate già in stato avanzato di decomposizione".
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