TRAPANI. La deputata di Sinistra Italiana Marisa Nicchi ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro della Salute Beatrice Lorenzin per approfondire e rispondere alle criticità dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani (unica struttura pubblica della città), dove le donne non possono più ricorrere a aborti chirurgici e ad aborti dopo i 90 giorni perchè l'unico medico non obiettore dei sette dottori del reparto di ginecologia è andato in pensione.
«Abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare alla Ministra Lorenzin - ha detto Nicchi - per chiedere se non reputi indispensabile obbligare fin da subito ogni struttura pubblica o del privato accreditato (sia essa un ospedale o un consultorio) ad applicare la legge 194 e fare in modo che solo a fronte delrispetto di questo impegno possa essere concesso o revocato l'accreditamento».
Intanto pochi giorni fa il direttore sanitario dell'Azienda sanitaria provinciale, Antonio Siracusa, è intervenuto spiegando che fra pochi giorni sarà di nuovo possibile per le donne sottoporsi all'interruzione volontaria di gravidanza.
Nella nota in particolare viene messo in evidenza il fatto che il primario del reparto di Ostetricia e ginecologia, Tommaso Merca dante, che era l'unico medico non obiettore, è andato recentemente in pensione e che dal primo giugno il nuovo primario è Francesca Paola Maltese, che però è obiettrice. Da qui il «vuoto» venutosi a creare per assicurare alle utenti interessate tale servizio.
Ma l'Azienda sanitaria provinciale, guidata dal manager Fabrizio De Nicola, si è attivata immediatamente per far sì che anche l'ospedale Sant' Antonio Abate possa avere almeno un medico non obiettore.
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