MAZARA. Gli operatori della marineria di Mazara sul piede di guerra. Sono esasperati, schiumano rabbia perché da tre anni hanno difficoltà nella navigazione del porto canale che è ridotto ad un fondale di nemmeno un metro ed i pescherecci, anche quelli della piccola pesca, rischiano, come è successo, di restare bloccati per la melma e il fango che si è accumulato in 20 anni. Il dragaggio è anche finanziato, la gara d' appalto effettuata, ma i lavori non partono. Ieri mattina si è svolto un incontro presso il cantiere navale «Me. Ca. Nav» srl al quale hanno partecipato molti rappresentanti della marineria e per l' amministrazione comunale il vice sindaco Silvano Bonanno. Motivo del contendere il luogo dove devono essere depositati i fanghi del porto provenienti dal dragaggio, destinati nella "colmata B", uno specchio acqueo che l' associazione ambientalista "Pro Capo Feto", rappresentata da Vincenzo Sciabica, definisce "laguna" ed il sindaco Nicolò Cristaldi "pozzanghera". Ma i fanghi e la melma che dovrebbe venire su dal dragaggio dovrebbero essere depositati proprio lì, nella colmata, dove si posano gli uccelli dopo un lungo viaggio dall' Africa. Ma la marineria di questa storia è stanca e vuole passare all' attacco. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI TRAPANI DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE