MAZARA.Trent' anni di carcere sono stati inflitti, ieri, dalla seconda sezione della Corte d'assise d'appello di Palermo al 50enne mazarese Giuseppe Marrone per l' omicidio di Giuseppe Cucchiara. I giudici palermitani sono stati chiamati ad "aggiustare il tiro" sulla pena dalla Corte di Cassazione, che lo scorso 5 marzo, non rilevando prove certe sulla premeditazione del delitto, pur riconoscendo di fatto la colpevolezza dell' imputato, condannato all'ergastolo in primo e secondo grado, annullò la sentenza con "rinvio" del processo a diversa sezione della Corte d' assise d' appello. Ciò soltanto per la "rideterminazione" della pena in ragione dell' assenza di premeditazione.
Un' aggravante contestata, invece, da investigatori (Procura di Marsala e carabinieri di Mazara) e in precedenza accolta dai giudici. Come pure l' efferatezza del delitto. Cucchiara, infatti, fu ucciso con un fucile da sub (ripetutamente colpito dalle fiocine al torace e alla schiena) e poi gettato nelle acque del porto -canale del Mazaro. La vittima, originaria della zona di Strasatti (Marsala), si allontanò da casa nel primo pomeriggio del 13 gennaio 2010. Il suo cadavere venne ritrovato il 19 aprile. Al momento della morte, Cucchiara aveva 43 anni.
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