MARSALA. Il tribunale di Marsala ha condannato a 16 anni per associazione mafiosa Antonino Bonafede, pastore ottantenne e padre di Natale Bonafede, ex reggente della cellula marsalese di Cosa nostra, in carcere dal gennaio 2003 con una condanna definitiva all'ergastolo.
La pena inflitta a Bonafede include anche i 6 anni già scontati per una precedente condanna per mafia. Per Bonafede senior, però, il tribunale ha escluso il ruolo di nuovo «capo famiglia» contestato dalla Dda (pm Carlo Marzella). A 12 anni, sempre per
mafia, è stato condannato Vincenzo Giappone, 54 anni, anch'egli pastore: sarebbe stato il cassiere della cosca e il primo collaboratore di Bonafede senior.
Dall'accusa di associazione mafiosa è stato, invece, assolto Martino Pipitone, 66 anni, ex impiegato di banca in pensione, che in passato ha già scontato una condanna a 6 anni per mafia. Pipitone, l'unico in libertà (per motivi di salute), è stato però condannato a 2 anni per intestazione fittizia di una società ad altra persona. Il processo è scaturito dall'operazione dei carabinieri di Marsala «The Witness» del 9 marzo 2015.
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