SANTA NINFA. Come nel grande schermo – col celebre film “Don Camillo e Peppone” del 1955 – a Santa Ninfa la volontà di cambiare il nome dell’istituto comprensivo da Luigi Capuana a Ludovico Corrao ha messo contro due fazioni diverse. Ma stavolta la Chiesa non c’entra. A trovarsi l’uno di fronte all’altro, sono il consiglio comunale (all’unanimità) e il dirigente scolastico Benedetto Biundo col Consiglio e il Collegio d’istituto. Biundo, già sindaco di Partanna, da 25 anni è dirigente scolastico a Santa Ninfa e fra pochi mesi andrà in pensione. La sua volontà di intitolare la scuola all’amico Ludovico Corrao, scomparso nel 2011, nacque due anni fa, ci tentò ma senza riuscirci. Il Consiglio e il Collegio d’istituto di allora (con alcune voci contrarie) decise di sostituire il nome di Capuana con quello di Corrao. La Giunta municipale si oppose e il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale rimise tutto nelle mani delle autorità locali. La proposta rimase così a binario morto. Il nome di chi si propone per intitolare la scuola deve essere quello di una persona deceduta da almeno dieci anni. In caso contrario ci vuole una deroga concessa dal Ministero dell’Interno tramite il Prefetto. Biundo ha incontrato Leopoldo Falco e l’ha ottenuta. E così ha ripreso l’iter. Ha riconvocato il Consiglio e il Collegio d’istituto che, stavolta con l’unanimità dei presenti, ha detto si al nome di Corrao in sostituzione di quello di Capuana. Ma al consiglio comunale la scelta non è piaciuta e, all’unanimità (maggioranza e minoranza) ha votato una mozione che invita il sindaco ad opporsi in qualsiasi sede. Il perché di questa scelta è chiarito dallo stesso primo cittadino Giuseppe Lombardino: «L’intitolazione dell’istituzione scolastica deve avvenire sulla scia di un ampio consenso da parte di tutte le componenti istituzionali, sociali e politiche della città». E su Corrao, a parer del sindaco, non c’è. «Sarebbe stato auspicabile l’intitolazione ad un santaninfese; ce n’erano tanti tra cui scegliere: Saverio Giacalone, Vincenzo Patti Catalanotto o don Giuseppe Paladino. Reputo anomalo che una scuola di Santa Ninfa, nel momento in cui debba cambiare nome, sia intitolata ad uno di Gibellina». «Si tratta di pura demagogia, populismo e campanilismo - commenta il dirigente scolastico Benedetto Biundo - le scuole sono dello Stato, non certo di un singolo paese. E poi, il nostro istituto comprensivo abbraccia tre comuni, Santa Ninfa, Poggioreale e Salaparuta. Corrao ha dato lustro all’intero Belice». Il consiglio comunale ha anticipato la partita e così ha votato la mozione presentata dai consiglieri Pd Nicola Biondo e Benedetto Falcetta. Di «mancanza di rispetto per il Comune, che si è sempre mostrato sensibile e attento verso l’istituzione scolastica» parla il consigliere di minoranza Antonio Pernice. La questione si è, dunque, riaperta e, messa così, non sarà facile da risolversi. Eppure i rapporti tra Biundo e il sindaco Lombardino sono stati sempre sereni: «La Giunta si è sempre dimostrata vicina alle problematiche della scuola» dice Biundo che ora si dice pronto a scrivere pure al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E non solo. Della questione vuole investire anche il Ministro dell’istruzione. Insomma, non vuole che la questione finisca nuovamente a binario morto come la prima volta. Con Corrao lui intrattenne rapporti istituzionali quando fu sindaco di Partanna: «Dire che c’ero amico è un po’ troppo - dice Biundo - ma come si fa a non riconoscere la statura di Corrao? Uomo delle istituzioni e personaggio della rinascita del Belice, oltre che uomo del dialogo con le terre che si affacciano sul Mediterraneo».