TRAPANI. Assolto, con formula piena, l'ex coordinatore cittadino dell'allora Pdl Vito Santoro da un'accusa di diffamazione nata da una querela del consigliere comunale Francesco Salone. Il giudice monocratico Franco Messina ha così accolto le argomentazioni difensive a favore di Santoro dell'avvocato Gino Bosco, rigettando le richieste risarcitorie di Salone che si era costituito parte civile tramite l'avvocato Giovanni Liotti. La vicenda giudiziaria è scaturita dalla procedura di espulsione di Salone dal Pdl attivata nel marzo 2013 da Santoro per comportamenti fortemente censurati dal partito del consigliere comunale quali la costituzione di un gruppo consiliare autonomo senza alcuna autorizzazione ed in dissenso con il Pdl. Santoro aveva fortemente censurato, inoltre, l'assunzione di Salone, da parte della pescheria Billeci - Delfino 2000 di San Vito Lo Capo, che aveva comportato la presentazione al Comune di una domanda di rimborso in favore di quella ditta dello stipendio per circa 2.500 euro mensili, per le assenze dal lavoro giustificate dall'attività di consigliere. Santoro avrebbe temuto un danno d'immagine per il partito perché "l'Autorità Inquirente avrebbe potuto aprire indagini per mettere in luce la reale portata di quella assunzione, intervenuta subito dopo le elezioni", rilevando anche che i metodi di raccolta di voti utilizzati da Salone erano stati oggetto di una forte contestazione su Facebook. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE