TRAPANI. Ha riaperto i battenti al pubblico la villa comunale «Pepoli» che sorge attaccata al santuario della Madonna di Trapani, perennemente meta di visitatori e turisti provenienti da tutte le parti. La villa comunale era stata chiusa oltre una settimana addietro «per motivi di sicurezza» come era scritto in un cartello appeso al cancello della stessa villa. «Era stata chiusa - dice al riguardo il vice sindaco ed assessore competente Giuseppe Licata - per la presenza di tante api che avrebbero potuto creare problemi non indifferenti per tutti coloro i quali volevano recarsi alla villa». E, sui tempi di chiusura del sito, non sono mancate affatto le polemiche da parte di esponenti politici e non, per un problema che forse si sarebbe potuto risolvere nel giro pochi giorni. In ogni caso, un problema, certamente da non sottovalutare affatto è quello, per quanti arrivano con pullman (ieri nel primo pomeriggio erano numerosi) di avere a disposizione i servizi igienici. Infatti, i bagni che si trovano all’interno della villa «Pepoli» sono ormai chiusi dallo scorso anno, probabilmente per guasti agli impianti idrici, e lasciati quasi in stato di abbandono, tant’è che qualche tempo addietro, da parte di ignoti vandali era stata anche forzata la finestra che si affaccia sulla strada laterale. Ed a nulla sono valse sino ad oggi le continue segnalazioni e richieste di intervento da parte degli abitanti della zona, consiglieri ed associazioni varie, a cominciare dal consigliere Ninni Barbera e dall’associazione «Noi consumatori» presieduta da Marcello Signorello. «Ci rendiamo conto delle difficoltà economiche in cui versano tutti i Comuni - dice al riguardo il responsabile provinciale dell’associazione - ma non si comprende come mai l’amministrazione comunale di Trapani non provveda tempestivamente al ripristino dei servizi igienici, considerato che si presume non occorra una grande spesa e considerato anche che ne va dell’immagine della città soprattutto in vista dei visitatori che quasi giornalmente arrivano a Trapani per visitare il santuario».