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Mafia a Marsala, chieste condanne per 30 anni

MARSALA. Dieci anni di carcere a testa sono stati invocati dal pm della Dda Carlo Marzella per i tre imputati del processo scaturito dall’operazione antimafia dei carabinieri di Marsala «The Witness» (9 marzo 2015). Alla sbarra, in tribunale (presidente Sergio Gulotta), sono Antonino Bonafede, di 80 anni, pastore e vecchio “uomo d’onore”, Martino Pipitone, di 66, ex impiegato di banca in pensione, entrambi in passato già arrestati per mafia, e il 54enne pastore incensurato Vincenzo Giappone.

L’accusa è associazione mafiosa. Dei tre, solo Pipitone - accusato anche di intestazione fittizia di una società ad altra persona “per evitare eventuale confisca da parte dello Stato” - è tornato in libertà.

Per lui, il pm ha invocato anche l’interdizione dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata dopo aver scontato la pena detentiva. Le arringhe dei difensori (avvocati Paolo Paladino, Stefano Pellegrino, Stefano Venuti e Vito Cimiotta) inizieranno il 20 aprile.

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